giovedì 6 marzo 2025

[VistoIeri] The Hunt For Gollum, un fan made realizzato come Eru vuole.

 

Di recente ho scritto per MiddleArk un articolo che riguarda il fan made del 2009 chiamato "The Hunt For Gollum", lo stesso nome convenientemente scelto per il più recente e costoso progetto ufficiale che vede Andy Serkis (l'attore che dava le movenze a Gollum nella saga di Peter Jakcson) alla regia. 
E' pur vero che, allo stato delle cose, dovrei scrivere "lo stesso nome [...] che dovrebbe vedere Andy Serkis" eccetera, dato che di rimando in rimando è probabile che questo nuovo tentativo di spremere il franchise di Tolkien non vedrà la luce prima di due o tre anni, ad andar bene.
E, dato che sono un pessimista cronico circa queste mosse commerciali, spero sia un progetto che finisca in cantina per non venir più riesumato, dato che ricavare non uno, ma persino due film, circa un episodio appena accennato ne Il Signore degli Anelli - Il Concilio di Elrond, è qualcosa che può, appunto, venir realizzato in un corto di quaranta minuti, meglio se realizzato con amore dai fan, ma che certo non si presta alle solite hollywoodate che hanno interessato (la trilogia de) Lo Hobbit.
Il fan made, che sono abbastanza pronto a scommettere sia e resterà migliore versione di qualsiasi cosa verrà tirato fuori a suon di milioni di dollari, lo trovate qui, in versione gratuita e doppiata ufficialmente in italiano dalla Kharisma di Bari. 
Eccovi dunque l'introduzione all'articolo: buona lettura e, nel caso del film, buona visione. 




"Un franchise, da che mondo è mondo, è tale perché movimenta idee, masse, interesse, merchandise e denaro, diventando riconoscibile perché famoso e famoso perché riconoscibile: quando, poi, un franchise è particolarmente conosciuto, i numeri che smuove in tutte queste voci sono ovviamente enormi.

Nel caso de “Il Signore degli Anelli”, a partire dalla fortunata trilogia di Peter Jackson in poi chi possedeva i suoi diritti si è reso conto di avere una gallina dalle uova d’oro, che poteva venire sfruttata a dovere. 

Nonostante questa operazione abbia richiesto i suoi tempi ed abbia avuto momenti di calma apparente, negli ultimi anni si è registrata una progressiva crescita di prodotti a tema Tolkien: da giochi a videogiochi, l’industria si è mossa per cercare di rendere, specialmodo in un momento di stanca dei Cinecomics, Il Signore degli Anelli nuovamente accattivante per il grande pubblico, in modo che tutti i casual watcher, ossia coloro che non sono esattamente cultori dell’opera di Tolkien quanto dei film di Jackson, potessero tornare ad immergersi in questo mondo e, così,  tornare ad innamorarsi di atmosfere e personaggi ben noti agli appassionati veri e propri.

 Il caso più palese è ovviamente quello della serie televisiva di Prime Video, Gli Anelli del Potere, che si è trascinata dietro polemiche ed un fandom diviso abbastanza nettamente tra chi l’ha apprezzata tantissimo e chi invece l’ha detestata sopra ogni cosa, con solo una minuscola e quasi silente parte di pubblico nel mezzo che si è limitato a prendere da questo prodotto ciò che c’era di buono, apprezzandolo senza farsi il sangue amaro per quello che invece non funzionava o non risultava all’altezza. Scrivi “ pubblico nel mezzo” e si legge “buon senso”.

Nel tra il 2021 ed il 2022 venne annunciato il progetto di un film di animazione, The War of Rohirrim, che è stato presentato in Italia alla fine del 2024 appena trascorso e che si pone proprio su quella scia di prodotti passati e futuri che si propongono di esplorare ed ampliare il mondo di Tolkien dal punto di vista del grande pubblico.

Oltre a questo, per il 2026, è previsto un nuovo film, probabilmente diviso in due parti, dal titolo di The Hunt For Gollum, con al timone della regia proprio Andy Serkis, l’interprete di Gollum nella trilogia di Peter Jackson, apparso anche ne Un Viaggio Inaspettato, dove ad interpretare il giovane Bilbo c’era Martin Freeman. Un film scisso in due parti, che narri di un episodio che già nel libro è stato accennato in poco meno di una o due pagine, non lascia ben presagire considerando il risultato conseguito quando da un libro breve come Lo Hobbit hanno potuto attingere ben tre film introducendo moltissime libertà poco o per nulla apprezzate dagli appassionati."

Il resto potete leggerlo qui


- Leo "Lordgirsa" d'Amato-



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