"Un franchise, da che mondo è mondo, è tale perché movimenta idee, masse, interesse, merchandise e denaro, diventando riconoscibile perché famoso e famoso perché riconoscibile: quando, poi, un franchise è particolarmente conosciuto, i numeri che smuove in tutte queste voci sono ovviamente enormi.
Nel caso de “Il Signore degli Anelli”, a partire dalla fortunata trilogia di Peter Jackson in poi chi possedeva i suoi diritti si è reso conto di avere una gallina dalle uova d’oro, che poteva venire sfruttata a dovere.
Nonostante questa operazione abbia richiesto i suoi tempi ed abbia avuto momenti di calma apparente, negli ultimi anni si è registrata una progressiva crescita di prodotti a tema Tolkien: da giochi a videogiochi, l’industria si è mossa per cercare di rendere, specialmodo in un momento di stanca dei Cinecomics, Il Signore degli Anelli nuovamente accattivante per il grande pubblico, in modo che tutti i casual watcher, ossia coloro che non sono esattamente cultori dell’opera di Tolkien quanto dei film di Jackson, potessero tornare ad immergersi in questo mondo e, così, tornare ad innamorarsi di atmosfere e personaggi ben noti agli appassionati veri e propri.
Il caso più palese è ovviamente quello della serie televisiva di Prime Video, Gli Anelli del Potere, che si è trascinata dietro polemiche ed un fandom diviso abbastanza nettamente tra chi l’ha apprezzata tantissimo e chi invece l’ha detestata sopra ogni cosa, con solo una minuscola e quasi silente parte di pubblico nel mezzo che si è limitato a prendere da questo prodotto ciò che c’era di buono, apprezzandolo senza farsi il sangue amaro per quello che invece non funzionava o non risultava all’altezza. Scrivi “ pubblico nel mezzo” e si legge “buon senso”.
Nel tra il 2021 ed il 2022 venne annunciato il progetto di un film di animazione, The War of Rohirrim, che è stato presentato in Italia alla fine del 2024 appena trascorso e che si pone proprio su quella scia di prodotti passati e futuri che si propongono di esplorare ed ampliare il mondo di Tolkien dal punto di vista del grande pubblico.
Oltre a questo, per il 2026, è previsto un nuovo film, probabilmente diviso in
due parti, dal titolo di The Hunt For
Gollum, con al timone della regia proprio Andy Serkis, l’interprete di Gollum nella trilogia di Peter
Jackson, apparso anche ne Un Viaggio
Inaspettato, dove ad interpretare il giovane Bilbo c’era Martin Freeman. Un
film scisso in due parti, che narri di un episodio che già nel libro è stato
accennato in poco meno di una o due pagine, non lascia ben presagire
considerando il risultato conseguito quando da un libro breve come Lo Hobbit
hanno potuto attingere ben tre film introducendo moltissime libertà poco o per
nulla apprezzate dagli appassionati."
Il resto potete leggerlo qui.
- Leo "Lordgirsa" d'Amato-
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