mercoledì 12 maggio 2021

VistoIeri: Resident Evil, la saga completa (regia di Paul W. S. Anderson, con Milla Jovovich, Michelle Rodriguez, Iain Glen e altra gente) - SPOILER

Ieri, giusto perchè non avevo modo di farmi male altrimenti, e dato si tratta di film che contemplano una buona dose di urla da sconsigliarne la visione a casa, mi sono sciroppato una maratona di tutti quanti i film di Resident Evil, la saga horror più nota e amata per il mondo videoludico, il vero e proprio spartiacque del genere, che ha generato una saga pseudohorror cinematografica che pochi al contrario ricordano con vero affetto.

Tutto ha inizio da qui.

Quando il primo capitolo del videogioco uscì su pc, con il nipponico nome di Biohazard, nel lontano e preistorico 1996, fu come nascere per la prima volta: qualcosa di così terribile, in senso buono, come Resident Evil, non s'era mai visto nè immaginato. 

Una saga che combinava thriller, action, horror e un po' di strategia per tirare su le risorse e fare scorta di quello che serviva per andare avanti nel gioco il tutto calato in una grafica che all'epoca suscitava stupore e clamore e che, a mio modestissimo giudizio, tiene botta anche oggi che sono passati quasi cinque lustri, era davvero qualcosa di avveniristico, rivoluzionario: e, ad avere uno staff di gente capace, di sceneggiatori competenti e di un regista con i controcosi, il tutto si sarebbe prestato benissimo ad un adattamento cinematografico.
Ok, smettiamo di sognare, e passiamo alla saga videoludica.

Le doti attoriali della Jovovich: tutte e due bene in vista.

Con queste premesse vide la luce il primo capitolo della serie cinematografica nel 2002, richiamando attori di grido anche se non tutti necessariamente iper noti, ad eccezione forse delle sole Milla Jovovich e Michelle Rodriguez: Iain Glen, meglio noto per essere stato Sir Jorah Mormont in Game of Thrones - al quale non va mai bene con le donne, c'è da dire - Eric Mabius, Jason Isaacs, Sienna Guillory, Spencer Locke ed altri.
Dando un po' di numeri, la serie consta dell'episodio iniziale e di ben cinque seguiti - Madonna Santa, CINQUE - di cui ad un certo punto si faticava sia a tenerne il conto, sia a ricordarne l'effettiva utilità: a tal punto ero poco interessato che in un certo momento ho perso conto del numero di capitoli usciti, ripromettendomi che, se proprio necessario, un giorno avrei provato a recuperare eventualmente i vari film ma solo quando la serie si fosse conclusa.

Per chi, come me, alla fine aveva le idee confuse sul numero di uscite, data di proiezione e ordine in cui recuperare i vari capitoli di Resident Evil, per chi, insomma, volesse farsi del male vedendosi tutti questi film, metto a disposizione un veloce specchietto, tenendo conto che da noi sono usciti tutti in momenti differenti:

Resident Evil (2002)
Resident Evil: Apocalypse (2004)
Resident Evil: Extinction (2007)
Resident Evil: Afterlife (2010)
Resident Evil: Retribution (2012)
Resident Evil: The Final Chapter (2016)

Ora, dato che Amazon Prime Video è il mio personale pusher di fiducia per i film, ma a volte la droga la usa direttamente perchè fa scelte quantomeno bizzarre, ha nel mese di ottobre caricato QUASI tutta la saga, salvo Afterlife che a quanto pare è l'unico messo, oibò, a pagamento: non so se sia masochismo, stronzismo o pessima scelta di marketing, ma mi metto nei panni di quanti volevano vedere tutti i film e si sono trovati UN singolo capitolo, quello di mezzo grossomodo, che dovevano pagare. 
Dato che tuttavia possedevo già dal 2011 un cofanetto blueray con i primi quattro film ho potuto ovviare, pur comprendendo quanti si saranno incazzati come iene per questa scelta: più sensato sarebbe stato mettere magari l'ultimo capitolo a pagamento, se proprio, ma non Afterlife che è peraltro il piu dimenticabile assieme a Retribution , due film che assieme non ne fanno uno decente.



Difficile dire a cosa sia dovuto, ma non ho mai visto una saga celebre, che comunque ha incassato uno sproposito, gettarsi via così.
Nemmeno Lo Squalo o lo stesso Alien, con i recenti Prometheus e Covenant, possono dire di essere caduti così in basso, perdendo non solo lo spirito iniziale, dato che un certo potenziale c'era, ma proprio l'idea alla base di questo prodotto: ci avviciniamo difatti pericolosamente al capolavoro del "buttarsi via" in una scala che va da zero a "trilogia de Lo Hobbit", di Peter Jackson.

Dopo un primo film per l'epoca comunque all'avanguardia per effetti speciali, ora senz'altro invecchiato male - basta vedere la Creatura finale che viene affrontata - che mescolava suspence, atmosfere di cospirazione, horror ed action con degli effetti rallenty comunque misurati, ed un secondo capitolo almeno interessante, tutto è andato a scatafascio: la storia ha iniziato a prendere una deriva da fanta thriller, gli zombi che potevano essere sfruttati come, si perdoni il paragone, fece Romero per lanciare una certa invettiva contro il consumismo dilagante, l'effetto gregge e critica sociale, cedono il passo ad esseri che corrono persino, a mostri frutto di ingegneria genetica ma anche di una CGI non sempre convincente e ad una trama che si sfilacciava sempre di più: vengono introdotti le Las Plaguas, sorta di parassiti responsabili di mutazioni, il Virus G che peraltro è antecedente alle plaguas, il Virus C... ho temuto seriamente che dovessimo farci tutto l'alfabeto.

Il nostro Sir Jorah Mormont Dr Isaac: nemmeno qui gli va tanto bene con le donne


Gli effetti di rallenty sono diventati l'equivalente di un meme vivente per Anderson ed il suo modo di confezionare le pellicole successive al punto che si diceva che, eliminandoli, ciascun film sarebbe durato almeno mezz'ora in meno, si sono introdotti concetti come la clonazione selvaggia della protagonista e di uno degli antagonisti e, infine, si è gettata luce nel capitolo finale su chi ella davvero fosse.
La componente suspance si è persa, i jumpscare telefonatissimi giungevano finanche ad annoiare e le scelte di buttare in vacca certune soluzioni come lo pseudoassedio tipo Fosso di Helm nell'ultimo film hanno fatto chiaramente intendere come non ci fosse più una accidenti di idea che fosse una per confezionare un prodotto almeno di intrattenimento che non fosse ignorantissimo.

Per quanto possa sembrare strano, tuttavia, l'ultimo capitolo, The Final Chapter, si è rivelato una sorta di sorpresa: non che le mie aspettative fossero alte, anzi, probabilmente solo perchè erano così basse il film mi è risultato, si perdoni il termine, piacevole per l'ultima mezz'ora. 
Peccato che non ci fossero avvisaglie di certe rivelazioni, e che quindi l'effetto sorpresa sia giustificato anche dal fatto che nessuno poteva immaginare o aspettarsi certe cose perchè, bè, nessuno aveva seminato indizi per iniziare a fare elucubrazioni: e questo in una scala di "madadovediavolosenesonousciti" che va da zero a Aurelius Silente de Animali Fantastici- I Crimini di Grindelwald.
Intendiamoci, non è assolutamente un buon film nemmeno questo capitolo finale: l'azione è sconclusionata, ci sono momenti in cui si capisce qualcosa solo per l'(ab)uso di rallenty e di base i personaggi sono piatti come fogli di carta, non restandone nessuno di veramente memorabile o che almeno ricordi la propria controparte videoludica.
Solo, nel marasma fino a qui visto, già il fatto si gettino le basi per alcune spiegazioni e che si provi a dare un minimo di coerenza al tutto - che pure non torna, ma almeno ci si prova- basta a renderlo migliore degli altri capitoli. O almeno degli ultimi tre.

Evoluzione grafica della protagonista


Milla Jovovich, la indiscussa protagonista della saga, è per quanto sia brutto dirlo, una attrice che ha lavorato solo o prevalentemente in funzione delle sue esperienze matrimoniali: finchè stava con Luc Besson, era la sua Musa, con film come Il Quinto Elemento e Giovanna d'Arco; poi ha avuto qualche esperienza in altre pellicole (Million Dollar Hotel, l'indifendibile Ultraviolet, il pur pregevole Zoolander), ma per il resto è rimasta vincolata alla saga di R.E.
Qualche parte qua e la, finchè nel 2020 recita in Monster Hunter, sempre un film tratto da un videogioco con, sorpresa sorpresa, regista suo marito.
Tutto questo tuttavia non è un andare a dar demerito all'attrice perchè ella è, prevalentemente, una modella: bravina nella recitazione, piacevole nelle sue prime esperienze con Besson ma da li in poi non ha saputo emergere in maniera particolare e dispiace far presente che sia stata scelta solo per questa sua particolare ed indiscutibile bellezza, a volte ingenua, a volte distante, algida (non la marca di gelati) ma per il resto priva di doti attoriali di un certo rilievo.

La stessa deriva della serie, che ha progressivamente abbandonato sempre più il retaggio videoludico a favore di una visione horror con vari mostri la cui origine viene liquidata con un "il virus si è evoluto, e mutando esso provoca effetti differenti" onestamente non basta a soddisfare, specie poi visto che ci sono alcune incongruenze e buchi di trama qua e la che anche da capitolo a capitolo e finanche all'interno dello stesso film di riferimento, rendono la visione pesante per chi cerca la cosiddetta quadratura del cerchio.

Sempre grande rispetto per le attrici, mai sessualizzate. No, no...


Nonostante quindi Resident Evil abbia avuto un guizzo pure apprezzabile verso la fine, tutto questo non basta, a mio giudizio, per salvare la serie da un giudizio comunque negativo.
Poco, molto poco, si può considerare interessante e tutto ciò che si poteva dire, secondo me, si è esaurito con il secondo film, le cui aspettative e possibili sviluppi sono stati ampiamente traditi dal terzo capitolo (compreso) in poi.
Non credo che a livello di cinematografia, almeno, questa saga avrà vita o, meglio, una seconda vita: ho apprezzato già di più il capitolo in CGI di animazione intitolato Resident Evil- Vendetta che, per lo meno, lascia la sensazione d'essere un videogioco sotto mentite spoglie, al netto dell'assenza di interazione: gli zombie restano una tematica che si porta molto, come dimostra la nuova serie di The Walking Dead - World Beyond di recente aggiunta al catalogo di APV; lo stesso Resident Evil resta una splendida realtà videoludica che non accenna a perdere un colpo, venendo proposta e riproposta spesso e volentieri. 

Ma se parliamo di questa esperienza cinematografica, ecco, per restare in tema, credo che sia giusto essa rimanga morta e sepolta, e senza possibilità di venire resuscitata

Si, si parla anche di te


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