venerdì 24 luglio 2020

VistoIeri: La Creatura dei Ghiacci (2009) di Mark Lewis con Val Kilmer, Aaron Ashmore e Kyle Schmid


A #Vistoieri (mi raccomando a diffondere l'hashtag!) si parla di un film strano, abbastanza telefonato, non troppo noioso ma nemmeno così avvincente. Un film che visto la scorsa settimana, è già bello che dimenticato per tre quarti abbondanti.
Parliamo di La Creatura dei Ghiacci, un film il cui titolo spoilera praticamente tutto, anche se lo trovo stranamente più azzeccato dell'originale, The Thaw, ossia Il Disgelo.
Difatti per quanto l'adattamento del titolo in italiano sia, appunto, fin troppo rivelatore, ammetto che se avessi visto un film intitolato Il Disgelo mi sarei aspettato o un film catastrofale con inondazioni e tsunami, o un documentario di Discovery Channel.

La copertina ricorda VAGAMENTE The Thing


Nel cast abbiamo alcuni attori non esattamente di primo piano (e come ti sbagli) quali Aaron Ashmore (fratello del più famoso Shawn, l'Uomo Ghiaccio della saga degli X-men di Brian Singer, e interprete di La Sicurezza degli Oggetti, Veronica Mars, Smallville - li interpretava Jimmy Olsen) e Kyle Schmid (History of Violence è l'unico titolo di spicco che noto), entrambi canadesi, oltre ad un inedito Val Kilmer, unico attore di peso li nel mezzo, nel ruolo di... bho, professore s***zo, scienziato pazzo, futurista e martire pronto ad immolarsi per insegnare alla Popolazione mondiale come raggiungere la salvezza...vallo a capire, visto che le sue motivazioni non è che siano chiarissime.
Il regista, Mark A. Lewis, anche lui canadese, il che spiegherebbe anche la "poetica" delle inquadrature e delle locations scelte, è qui alla sua terza esperienza e non so se sia stato questo film ad azzoppargli la carriera oppure lui ad azzoppare il film: in ogni caso, anche in rete, ho trovato poco su di lui pur venendo menzionato nel catalogo Amazon Prime Video in molti film e serie.
Su IMDB viene accreditato come regista in cinque pellicole, tra cui questo The Thaw/La Creatura dei Ghiacci, ossia Ill Fated, Conversationt with the supplicant, The Age of Adulting (film e serie) di cui non conosco nemmeno mezzo titolo.

Val Kilmer telefona al suo agente per licenziarlo


Torniamo a questo filmone (ironia).
Film mezzo ecologista, mezzo di fantascienza, interamente fiacco e deludente con epilogo con telefonatissimo cliffhanger, la sceneggiatura è stata realizzata da Pipino Lo Svogliato e Andrè Nontengodinero, visto che le reazioni umane, come al solito, vengono bellamente sminchiate, un po' come da consuetudine per film di questo genere in cui ci si aspetta ci siano sempre persone che si caccino nei guai o ignorino le più elementari norme di sicurezza ed igiene oppure reagiscano alle emergenze in modo stupido o fuori di testa.
Il nome, The Thaw, ricorda per assonanza The Thing, ed è difficile non notare i tentativi (molto blandi e, appunto, di Pipino Lo Svogliato) di richiamare quella splendida pellicola di culto: luoghi isolatissimi, atmosfere innevate, una microsocietà che va allo sfascio, un pericolo globale, l'esigenza di evitare la diffusione di un contagio mondiale.
La trama del film è tutta qui, e riassumibile, cercando di non fare spoiler, in queste poche parole: il solito professore cui la comunità scientifica non darebbe mezzo euro di credito scopre una antica minaccia che ha provocato probabilmente anche la morte dei dinosauri, una minaccia che potrebbe ritornare a funestare la Terra a causa del riscaldamento globale che distrugge i ghiacci antichi che rinvengono dalle glaciazioni e che hanno bloccato all'epoca la suddetta minaccia in ibernazione.


Si, ci sono componenti horror, se non splatter


Nonostante un livello di recitazione decente (non mi stancherò mai di considerare Val Kilmer un buon interprete), e pur non essendo un film ad alto budget, stupisce sempre quando ci si imbatte in questi film che sono si, usciti undici anni fa, ma sono pur sempre del 2009, quindi anni ben successivi a quelli che ci hanno regalato un numero altissimo di pregevoli pellicole.
E, per quanto si dica spesso che le ultime trame originali le abbia impiegate Omero, pure si resta perplessi circa questo genere di prodotti. Come suggerivo per un altro film, capolavoro di #iosperiamochemelacavo, ossia 21-12-2012 La profezia dei Maya , è palese esista un pubblico, alle volte pagante, che segue questo genere di, si perdoni la parolaccia, film: pellicole senza speranza, senza appeal ma che intrattengono per il gusto di far passare un'ora, un'ora e mezza guardando qualcosa che non sia l'asfalto che si asciuga o una pianta crescere o semplicemente cadere la polvere; titoli che segui a tavola, a pranzo o a cena, d'estate, quando non c'è niente da guardare e puoi seguire come sottofondo, per compagnia, giusto per non cenare da solo.
Ecco, questa categoria, che potrei ribattezzare #moviealone, comprende anche questo film: alcuni debiti con Cabin Fever sono palesi tanto quanto quelli al già citato The Thing, ma, in generale, si sa esattamente cosa si verificherà scena dopo scena con un paio di eccezioni.
La prima è che comunque l'incertezza sul ruolo del personaggio di Val Kilmer getta una costante incognita sul cosa potrebbe accadere; seconda cosa, la violenza visiva, ai confini con lo splatter, può colpire un certo tipo di pubblico, che prontamente potrebbe cambiare canale, o mantenere viva l'attenzione di chi quel genere di pellicole invece lo ama.

L'espressione degli attori dopo aver letto il copione


Sia come sia, il film è bruttino, dimenticabile e assolutamente privo di mordente. Il che, considerando il tipo di minaccia e come si arriva a subirla, fa in effetti un po' ridere.
Per la cronaca, si può vedere ancora su Amazon Prime Video.