giovedì 31 ottobre 2019

Fantasy News: la serie TV della Divina Commedia... sarà ambientata in America? WTF ?!?

Una Hollywood sempre più alla canna del gas produrrà, pare, una serie televisiva che curerà l'adattamento della nostra opera letteraria forse più famosa e bella: La Divina Commedia di Dante Alighieri: il tutto ambientato in una Los Angeles odierna, con una ventenne Dante donna, giovane e problematica e una madre con problemi di tossicodipendenza. Sconvolti? Sapeste io....




Che Hollywood avesse finito le idee lo andavo annunciando dal lontano 2010, e a più riprese, negli articoli che ho curato altrove, specie parlando del reboot di RoboCop (2014), di Total Recall (2012 con Colin Farrel), Biancaneve ed il Cacciatore e tanti altri, in cui ho descritto la metafora di Hollywood come intenta a respirare direttamente dalla canna del gas per suicidarsi.

Non fosse così, e non fosse probabilmente che ai piani alti delle produzioni certi progetti li si affidano a coloro che fanno abuso di sostanze stupefacenti, non si spiegherebbe il come sia possibile pensare di serializzare la Divina Commedia, una delle opere letterarie più importanti di tutti i tempi, portandola sul piccolo schermo attraverso una piattaforma di streaming.



Ora, intendiamoci: l'idea di fare una serie TV sulla Divina Commedia, rispecchiandone il tono linguistico aulico, affidando magari il tutto ad un qualche erede spirituale del compianto Enrico Carabelli, tipo Ivo de Palma, in grado di rendere un anime shonen come I Cavalieri dello Zodiaco un'opera culturalmente rilevante, non sarebbe da buttar via.
A patto di rendere le tematiche politiche che Dante affrontava nel corso del suo viaggio, coerenti con il gusto odierno senza tradirne la collocazione storica e a condizione di avere un budget sufficientemente alto da rendere scenografie, ambienti o CGI degni di questo nome, ne poteva venir fuori persino un qualcosa di originale, bello e interessante. 

Magari una prodotto alla History Channel, stile documentario con gli attori, ma ci siamo intesi.


Il punto è che se poi si decide, si perdoni il termine, di sputt di mandare tutto alla malora "modernizzando" la Divina Commedia, ambientando nella odierna Los Angeles le vicende di Dante, non più uomo di mezza età in quanto trentacinquenne ("Nel mezzo del cammin di nostra vita") ma una novella, giovane donna ventenne di nome Grace Dante - sul serio, che problemi mentali hanno in America? - che affronterà "la selva oscura" costituita da una vita difficile all'insegna del peccato e dalle difficoltà di seguire i problemi di sua madre, una tossicodipendente (?!?!) allora i casi sono due: o le droghe le regalano a piene mani ai Creator ed agli Sceneggiatori di queste porcherie, oppure hanno preso per sbaglio la sceneggiatura di O.C. o un altro teen drama da riadattare oggigiorno.
Perchè.
Non è.
Possibile.

Il vero Inferno sarà questa serie, fidatevi.



Sinossi: cosa sappiamo di Dante's Inferno?


Grace Dante, stando ai rumors, sarà appunto una ventenne con molti problemi, tra cui la già citata madre, un fratello disagiato e una vita complicata ed ardua nella Los Angeles meno piacevole che si possa immaginare, cruda, realistica, dura, sporca; questo fino a quando, all'improvviso, le cose non iniziano ad andare inspiegabilmente meglio: la sua carriera decolla, il lavoro inizia ad andare a gonfie vele, l'amore giunge ed è perfetto, il denaro non costituisce più un problema, tutto quanto sembra essere, quasi magicamente, come dovrebbe essere nei sogni della ventenne.
Questo però si rivela essere l'inizio di un nuovo incubo quando Grace scopre che l'artefice di tutto questo è il Diavolo stesso, per sconfiggere il quale ella dovrà attraversare l'Inferno stesso, sito comodamente proprio sotto Los Angeles.
Siete autorizzati a piangere.



Rinunciate all'idea di qualcosa di così culturale...

A leggere già queste poche informazioni, filtrate attraverso l’Hollywood Reporter che svelava il progetto del network Freeform, molti sono insorti sui social e si sono legittimamente arrabbiati: da chi chiede se sia possibile far causa all'America per cultural appropriation fino a chi semplicemente domanda come sia possibile affidare senza interferire il compito ad una emittente americana, anni luce distante dalla nostra cultura e, con un pizzico di presunzione, dalla cultura letteraria in genere.

L'adattamento sarà curato da Ethan Reiff & Cyrus Voris (Knightfall, una serie televisiva sui cavalieri templari), Nina Fiore e John Herrera (il pregevole The Handmaids Tale), Danielle Claman Gelber (nota per One Chicago) e lo Studio 71.

A questo punto, messe così le cose, l'adattamento della Divina Commedia ad un videogioco, Dante's Hell, in cui Dante è un cavaliere templare che lotta per strappare da Lucifero l'anima di Beatrice massacrando demoni e diavoli con una falce, il tutto calato in un beat'em up stile Devil May Cry, sembra a questo punto decisamente più coerente; videogioco dal quale è stato tratto anche un anime molto violento ma interessante che si può vedere in questo periodo su Amazon Prime Video.

... ma anche di qualcosa di così figo in quella serie TV.

Freeform Network, per chi non lo sapesse, è l'emittente che ha curato saghe appunto teen e familiari come Pretty Little Liars, che dopo un inizio interessante è andato parecchio alla deriva, Shadowshunter, State of Grace (daje...), Beautiful People, Guilt, Beyond, Cloak & Dagger e tante altre.


Che in America non sappiano trattare il nostro materiale, nemmeno se più semplice e leggero come può esserlo un fumetto, nel caso di Dylan Dog, è cosa arcinota, visto che il loro adattamento cinematografico del 2011 ancora mi procura voltastomaco; quindi, è legittimo domandarsi se non sia possibile intervenire personalmente, e non sto scherzando, da parte della politica italiana per evitare un simile scempio, una di quelle idee apparentemente folli che nessuno sano di mente sposerebbe.
Perchè pensare che La Divina Commedia, una delle opere più importanti di tutta la storia della letteratura mondiale, venga violentata in questo modo è forse una delle cose più aberranti che si siano viste negli ultimi tempi e dimostrazione che, a volercisi impegnare, non c'è limite al peggio.

Personalmente non sono mai stato portato a pensare che si debba giudicare qualcosa senza averla veduta, letta, udita, studiata, a seconda del media di cui si parla; ma reputo mi sia consentito giudicare a priori un'idea idiota, messa in scena secondo una storia ancora più idiota, semplicemente idiota.
Non resta che aspettare smentite o conferme: in tutto questo, l'unico Paradiso sarebbe scoprire che tutto questo fosse un gigantesco e in anticipo Pesce d'Aprile.
Ma siamo ad ottobre, oggi è 31, e c'è Halloween stasera: come vedete, c'è da aver paura fino alla morte.

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